Congiuntivite allergica

Congiuntivite allergica | Con l’arrivo della primavera, le occasioni per trascorrere del tempo all’aria aperta naturalmente si moltiplicano. Con la bella stagione, però, arrivano anche le allergie e le congiuntiviti allergiche. Sgradevoli infiammazioni della congiuntiva che potrebbero rovinare le nostre gite fuori porta.

Di seguito tutte le risposte. 

Congiuntivite allergica di primavera: i sintomi

La congiuntivite “di primavera”, ovvero la congiuntivite allergica stagionale, è un’irritazione della congiuntiva, cioè della membrana che riveste la parte anteriore del bulbo oculare e la parte interna della palpebra. Questa irritazione, piuttosto fastidiosa, può durare qualche ora, nel caso di un attacco acuto, ma anche alcuni giorni, nel caso di una manifestazione di tipo cronico. I sintomi della congiuntivite sono: bruciore e arrossamento, iperlacrimazione, gonfiore a livello palpebrale, fotofobia. Poiché si tratta di un fenomeno allergico, non è infrequente che chi ne va soggetto sperimenti anche altri sintomi tipici delle manifestazioni allergiche come rinite, dermatite, asma o altri. Sono sintomi piuttosto comuni che mostrano una certa incidenza a livello di popolazione, e che tuttavia è bene non trascurare.

Congiuntiviti allergiche stagionali: come si trattano

La congiuntivite allergica stagionale è un fenomeno tipico delle mezze stagioni ed è spesso connesso alla fioritura di talune piante: i pollini e le muffe sono molto spesso gli “imputati” più frequenti. Per quanto riguarda il trattamento, è fondamentale prima di tutto rivolgersi all’oculista che, dopo una visita approfondita ed un’attenta osservazione degli occhi, confermerà o meno la diagnosi. Tra i trattamenti solitamente prescritti per le congiuntiviti allergiche stagionali, troviamo gli antistaminici per uso orale ed alcuni colliri per uso topico. Se necessario, l’oculista valuterà se prescrivere anche farmaci a base cortisonica. E’ sempre sconsigliato il fai da te, non solo per la scelta del farmaco, ma anche per la gestione della posologia, pena un peggioramento generale dei sintomi.

Congiuntiviti allergiche stagionali: come difendersi

Oltre all’obbligo di seguire alla lettera le eventuali indicazioni terapeutiche del proprio oculista di fiducia, vi sono alcuni piccoli escamotage che si possono attuare per cercare di difendersi dalle congiuntiviti allergiche stagionali e di vivere meglio il cambio di stagione. Eccone elencate alcune:

  • tenere sempre ben pulita la propria casa, affinché gli allergeni non si depositino eccessivamente all’interno degli ambienti in cui viviamo;
  • chiudere le finestre dopo aver arieggiato, così da impedire un ingresso massiccio di allergeni;
  • evitare l’uso di lenti a contatto, sopra le quali si possono depositare gli allergeni;
  • indossare gli occhiali da vista o da sole anche fuori casa, così da avere una schermatura fisica nei confronti degli allergeni;
  • tenere puliti i filtri dell’auto: esistono in commercio dei filtri anti polline molto utili a chi soffre di allergie.

Leggi anche: congiuntivite, conosciamo meglio questo disturbo

e: inquinamento dell’aria e congiuntivi nei bambini

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Morbo di Parkinson: diagnosi possibile nelle lacrime | Nel corso dello scorso Congresso Mondiale sul Morbo di Parkinson, svoltosi in Francia nell’agosto del 2018, è stata presentata un’interessante ricerca. Il focus sulla composizione delle secrezioni lacrimali condotta dai ricercatori della Keck School of Medicine della University Of Southern California. I risultati della ricerca potrebbero rivelarsi particolarmente utili nella diagnosi del morbo di Parkinson. Vediamo tutti i dettagli.

Morbo di Parkinson: diagnosi possibile nelle lacrime

Il morbo di Parkinson o malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa causata dalla morte delle cellule responsabili della produzione di dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per il corretto svolgimento di molte funzioni del nostro organismo. Il movimento, il sonno, l’umore, la memoria e molte altre. La funzione maggiormente impattata dalla patologia è quella del movimento volontario. Il primo sintomo che salta alla mente quando si immagina un paziente affetto da morbo di Parkinson, è infatti la difficoltà motoria e la fatica nel controllare i movimenti. La malattia, tuttavia, presenta anche molti altri sintomi, tra cui alcuni di tipo neuropsichiatrico. Purtroppo, ad oggi il processo diagnostico del morbo di Parkinson non è né facile, né standardizzato: non esiste infatti un test per la diagnosi certa e precoce della patologia. Ecco spiegato perché la ricerca condotta da Mark Lew e colleghi presenta dei risvolti potenzialmente molto interessanti.

La ricerca di Mark Lew sulla composizione delle secrezioni lacrimali | Morbo di Parkinson diagnosi

L’ipotesi

Il paziente parkinsoniano presenta delle alterazioni del sistema nervoso. Parimenti, le cellule lacrimali sono attivate proprio per via nervosa. Pertanto i ricercatori hanno ipotizzato che un alto contenuto proteico delle lacrime potrebbe essere un indicatore utile per la diagnosi del morbo di Parkinson.

La ricerca

Alla ricerca hanno preso parte 96 pazienti parkinsoniani e 60 pazienti sani. Gli studiosi hanno preso in esame il dosaggio di alcune proteine presenti nella secrezione lacrimale dei partecipanti, tra cui l’alfa-sinucleina, una proteina che – nella sua forma aggregata – è legata a doppio filo alla presenza del morbo di Parkinson.

Le conclusioni

I risultati hanno mostrato come l’alfa-sinucleina sia maggiormente presente nei pazienti parkinsoniani, mentre per quanto riguarda le altre proteine prese in esame, non sono state individuate differenze nei dosaggi tra pazienti sani e pazienti affetti da morbo di Pakinson. Lew e colleghi hanno dunque concluso che il quantitativo di alfa-sinucleina nella sua forma aggregata può avere un potenziale diagnostico per quanto riguarda il morbo di Parkinson. Queste conclusioni potrebbero aprire la strada alla messa a punto di un test di routine che consenta di confermare o escludere la diagnosi di Parkinson già dalla comparsa dei primissimi sintomi.

Fonte Neurology.org

Spray al peperoncino: effetti sugli occhi | Nelle ultime settimane si è sentito spesso parlare di spray al peperoncino, un dispositivo di autodifesa che si può facilmente acquistare sia online che presso negozi fisici e che si può tenere comodamente in tasca ed usare all’occorrenza per allontanare eventuali aggressori. Tuttavia non è infrequente che, soprattutto tra i più giovani, si faccia un uso sbagliato dello spray al peperoncino. Cosa fare se la sostanza urticante contenuta nello spray entra in contatto con gli occhi?

Ecco qualche consiglio utile per rimuovere lo spray al peperoncino dagli occhi ed alleviare i sintomi di irritazione.

Ricordiamo, tuttavia, che prima di prendere qualunque iniziativa, è sempre bene consultare l’oculista oppure recarsi presso il pronto soccorso più vicino.

Spray al peperoncino: effetti e cose da fare

1 – Lenti a contatto

Se nel momento in cui entrate in contatto con lo spray al peperoncino state indossando le lenti a contatto, la prima cosa da fare è sicuramente toglierle. Togliendo le lenti, toglierete anche lo spray che si è depositato su di esse, alleviando il bruciore.

2 – Acqua fresca

Bagnate gli occhi con acqua fresca corrente, che aiuterà a lavare via lo spray urticante, anche se non completamente: di solito questi prodotti hanno una base oleosa davvero difficile da eliminare. Bagnate senza strofinare, e l’acqua fresca vi darà sollievo.

Spray al peperoncino: effetti e cose da non fare

1 – Strofinare

Anche se l’istinto è quello di toccare, premere e strofinare gli occhi, cercate di resistere. Strofinando non fareste altro che spargere il liquido urticante anche laddove forse non è ancora arrivato, e peggiorereste la situazione. Aprite e chiudete gli occhi più volte, cosicché il film lacrimale eserciti la sua naturale funzione di “lavaggio” dell’occhio. Anche quando bagnerete l’occhio con acqua fresca corrente, non strofinate, ma tamponate delicatamente.

2 – Usare colliri, saponi o altri prodotti

Se non siete né medici né oculisti e non siete sicuri di quello che state facendo, evitate di prendere iniziative che potrebbero innescare un peggioramento dei sintomi o altri danni ai tessuti oculari, in primis la cornea o la congiuntiva. Probabilmente in rete leggerete una miriade di consigli circa tipologie di saponi o addirittura “ingredienti” da usare per lavare gli occhi dallo spray al peperoncino. Lo stesso vale per i colliri che potreste avere sottomano. Non fate nulla di tutto ciò prima di aver consultato l’oculista o il pronto soccorso.

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SMART: la visita oculistica completa e accessibile

Il Natale è la festa per eccellenza del buon cibo e della convivialità. I pasti veloci che caratterizzano il normale tran tran lavorativo lasciano il posto a momenti di festa durante i quali trascorrere più tempo a tavola, conversando con gli altri commensali e gustando pietanze più elaborate e originali. Ecco qualche idea per dar vita ad un menu di Natale diverso dal solito, saporito, perfetto anche per gli amici vegetariani e, perché no, che strizzi un occhio alla salute oculare, che a noi sta particolarmente a cuore. 

Antipasto: cialdine di parmigiano con insalatina invernale

La prima pietanza di questo menu di Natale prevede un antipasto a base cestini di parmigiano con insalatina invernale. Si tratta di un piatto non solo buono e sano ma anche straordinariamente bello da vedere. Non sono particolarmente difficili da realizzare, ma se non vi sentite sicuri potete provare a realizzare uno o due cestini nei giorni precedenti alle festività.

Ecco come si preparano:

  • Procuratevi del buon Parmigiano (o se preferite, va bene anche del Grana Padano);
  • rivestite la leccarda del forno con carta da forno e spargete un paio di cucchiai di formaggio così da creare una forma tondeggiante dal diametro di circa 15 cm;
  • livellate il formaggio con il dorso di un cucchiaio, quindi infornate a 180 gradi ed aspettate qualche minuto, fino a quando i bordi cominceranno ad assumere un colore ambrato;
  • togliete le cialde dal forno e, mentre sono ancora calde e con l’aiuto di una ciotolina di ceramica, modellatele, sino ad ottenere una forma sufficientemente concava.
  • togliete e gettate la carta da forno e farcite le cialde (oramai fredde) a piacere
  • la farcitura che vi consigliamo sarà un’insalatina molto fresca di misticanza, gherigli di noce, grani di melograno, rucola e semi misti.

Ci piacciono perchè…

il melograno è un potente antiossidante e rappresenta un vero e proprio toccasana per tutte le strutture oculari ed in particolare per la retina ed il cristallino. I gherigli di noce, invece, sono ricchi di Omega3 e vitamina E, pertanto sono ottimi alleati della salute oculare con particolare riferimento alla visione notturna. I semi, infine, sono sfiziosi e divertenti, nonché ricchi di zinco, un elemento chimico a sua volta prezioso per la vista.

Leggi anche: tanti Omega3 contro la retinopatia diabetica

Primo piatto: cannelloni di magro

I cannelloni di magro sono un primo piatto che non passa mai di moda, al quale è davvero difficile dire di no. A dispetto del nome che sta ad indicare l’assenza di carne, non sono affatto un piatto triste e dietetico, anzi. Una generosa dose di besciamella e, se gradito, qualche cucchiaio di passata di pomodoro a dare sapore e colore, trasformeranno i vostri cannelloni nei veri protagonisti del vostro menu di Natale. Non dimenticate di passare i cannelloni di magro sotto il grill prima di servirli, così da regalare ai vostri ospiti tutto il piacere di un’irresistibile crosticina.

Ecco come si preparano:

  • sbollentate i vostri cannelloni in acqua bollente salata nella quale avrete aggiunto un cucchiaio d’olio;
  • lessate gli spinaci e strizzateli molto bene;
  • amalgamateli a dell’ottima ricotta vaccina fresca, aggiungendo un tuorlo, una presa generosa di parmigiano e sale qb;
  • farcite i cannelloni con il preparato a base di ricotta e spinaci;
  • preparate una buona besciamella fatta in casa;
  • “sporcate” il fondo di una teglia da forno di besciamella e, se vi piace, aggiungetevi un cucchiaio o due di passata di pomodoro, per conferire carattere, sapore e colore;
  • disponete i cannelloni tutti in fila, irrorate con altra besciamella, abbondante parmigiano e qualche fiocchetto di burro;
  • infornate a 180 gradi per 30 minuti + altri 10 minuti sotto il grill.

Ci piacciono perché…

è comprovato che le verdure a foglia, proprio come gli spinaci, fanno molto bene alla vista, in virtù del loro apporto di luteina, un prezioso carotenoide, che non perde affatto le sue proprietà dopo la cottura. Consumare molte verdure a foglia come gli spinaci fa bene alla retina, che si mantiene sana e giovane, ha un forte potere antiradicalizzante e dunque tiene alla larga le patologie tipiche connesse all’invecchiamento cellulare, come le retinopatie, le maculopatie e la cataratta. Ecco perché vi consigliamo di non far mancare mai le verdure a foglia nei vostri menu, siano essi festivi o “ordinari”.

Leggi anche: verdure a foglia più utili delle carote nella prevenzione delle patologie oculari

Secondo piatto: quiche di carciofi e pinoli

Il secondo piatto che vi proponiamo all’interno di questo menu di Natale è una quiche di carciofi e pinoli, che potete servire anche in monoporzioni, con un esito decisamente più elegante. La quiche (o le mini quiche) si prepara con pasta brisée, che se potete vi consigliamo di preparare in casa, almeno a Natale. Ma se non vi sentite particolarmente abili in cucina, anche la pasta brisée che trovate in commercio già pronta, svolgerà egregiamente il suo lavoro. Abbiate però l’accortezza di toglierla dal frigorifero per tempo, altrimenti potreste non riuscire a srotolarla.

Ecco come si prepara:

  • lavate e mondate i carciofi, tagliateli a fettine sottilissime che lascerete qualche istante in acqua acidulata, poi scolateli per bene e soffriggeteli in olio, aglio e prezzemolo;
  • a parte tostate i pinoli e grattugiate un formaggio dolce a vostra scelta;
  • amalgamate due uova e 100 gr di panna in una boule con un pizzico di sale, poi aggiungete i carciofi, il formaggio ed i pinoli;
  • disponete il composto sul guscio di pasta brisée, e cospargete la superficie con altri pinoli tostati
  • cuocete a 180 gradi per 40 minuti e servite

Ci piace perchè…

i carciofi sono ricchissimi di vitamina C, di luteina, di zeaxantina, di alfa carotene, ingredienti più che preziosi per la salute oculare. Lo stesso vale per i pinoli, che sono particolarmente ricchi di antiossidanti, luteina e betacarotene, perfetti per combattere lo stress ossidativo e per tenere lontane le patologie oculari legate all’invecchiamento cellulare.

Leggi anche: luteina, una preziosa alleata della salute oculare

Gli scienziati della Nasa hanno riscontrato una riduzione del buco nell’ozono pari al 20% dal 2005 ad oggi. Una notizia che non può che rallegrarci, dal momento che lo strato di ozono presente nell’atmosfera terrestre esercita un’importante azione protettiva nei confronti dell’intero ecosistema del nostro pianeta. E non solo: la riduzione del buco nell’ozono offre indubbi benefici anche al nostro apparato visivo. Ecco spiegati i motivi. 

Cos’è il buco nell’ozono?

Uno degli strati che compongono l’atmosfera terrestre, chiamato stratosfera, è composto da ozono, un gas avente il ruolo fondamentale di difendere il pianeta dai raggi solari ultravioletti.  Negli anni ’70 alcuni scienziati si sono accorti che lo strato di ozono si stava assottigliando a causa dell’ingente quantità di sostanze inquinanti frutto delle attività umane. Quando le sostanze inquinanti entrano in contatto con i raggi ultravioletti presenti nell’atmosfera, si degradano e rilasciano atomi di bromo e cloro che danneggiano lo strato di ozono. Il progressivo peggioramento di questo fenomeno e la penetrazione dei raggi ultravioletti nell’atmosfera sono pericolosi per la terra ed il suo ecosistema – perché inibiscono la naturale fotosintesi clorofilliana e mettono a repentaglio la salute della specie umana.

Quali sono i rischi del buco nell’ozono per la salute umana?

Le radiazioni ultraviolette che penetrano nell’atmosfera rappresentano una minaccia per la salute umana. Si tratta di radiazioni invisibili e fredde, alle quali spesso ci esponiamo in maniera del tutto inconsapevole. Esse sono presenti nella nostra atmosfera durante tutto l’anno, anche quando il cielo è nuvoloso ed è maltempo. Inoltre, l’effetto di riverbero dato dalla presenza di acqua (quando siamo al mare o al lago) oppure di neve, ne amplifica gli effetti dannosi. Questi raggi possono rivelarsi pericolosi sia per l’epidermide che per l’apparato visivo. Per quanto riguarda l’apparato visivo, la loro lunghezza d’onda gli consente di penetrare in profondità negli occhi, causando danni non solo alla cornea ma anche al cristallino e alla retina. Non dimentichiamo che, essendo invisibili, i raggi ultravioletti non innescano il meccanismo di restringimento della pupilla.

Come proteggersi dai raggi UV

A volte si sceglie di indossare un paio di occhiali scuri pensando di proteggersi dai raggi UV con efficacia. Tuttavia, il colore scuro della lente non è sempre sinonimo di alta protezione, perché questa dipende dalla qualità della lente stessa. Analogamente, non è corretto pensare di essere al sicuro dai raggi UV quando ci si trova all’interno dell’abitacolo della propria autovettura, perché parabrezza e finestrini non esercitano una protezione totale da questo tipo di radiazioni.

La buona notizia: il buco nell’ozono si sta restringendo

La buona notizia è che il buco nell’ozono si sta restringendo. Il 16 settembre 1987 è stato firmato un protocollo internazionale, il Trattato di Montréal, il cui obiettivo era quello di ridurre le emissioni di sostanze inquinanti responsabili del peggioramento del buco nell’ozono, con particolare riferimento ai clorofluorocarburi, ovvero i gas usati nelle bombolette spray e negli impianti di refrigerazione. Un provvedimento che si è rivelato efficace e che oggi ha consentito agli studiosi del Goddard Space Flight Center della Nasa (Maryland) di registrare una concreta diminuzione del buco nell’ozono. Un traguardo le cui ripercussioni positive si potranno apprezzare sia sull’intero ecosistema del pianeta, sia sulla salute degli individui che lo popolano.

5 sintomi oculari da non trascurare

Avere cura dei propri occhi giorno dopo giorno garantisce la possibilità di giungere alla terza età con la possibilità di poter ammirare il mondo in tutta la sua bellezza. E’ passato il tempo in cui la maggior parte degli anziani vedeva poco e male. Oggi la medicina moderna, unita alla grande sensibilità verso i concetti di prevenzione ed attenzione alla salute, consente a tutti di mantenere non solo l’apparato visivo, ma l’intero organismo in buona salute fino in tarda età. A proposito degli occhi, tuttavia, è bene non ignorare e sottovalutare alcuni sintomi oculari che, al contrario, conviene comunicare al proprio oculista di fiducia. Vediamo quali sono. 

1 – Occhi spesso rossi con lacrimazione abbondante

Se gli occhi sono spesso arrossati e lacrimano abbondantemente, può capitare di pensare ad un’allergia, ad un banale caso di stanchezza oppure imputare in senso di irritazione all’uso lenti a contatto. Tuttavia, rossore ed iperlacrimazione possono essere anche i sintomi oculari indicanti una cheratite, ovvero una infiammazione della cornea che può avere origine batterica o virale, oppure essere associata ad altre malattie di tipo sistemico. A prescindere dalla sua origine, una cheratite trascurata può peggiorare notevolmente, conducendo a ulcere corneali che lasciano poi il posto a cicatrici capaci di danneggiare irrimediabilmente la capacità visiva.

2 – Visione doppia

Tra i sintomi oculari da non sottovalutare, segnaliamo anche la visione doppia. Chiamata anche diplopia, sia essa da un occhio oppure da entrambi, la visione doppia non deve essere sottovalutata. La causa più comune è lo strabismo: poiché i bulbi oculari non si trovano in asse, il paziente strabico tende naturalmente a vedere doppio. Altre cause della diplopia non transitoria possono essere molteplici, come per esempio un problema di tipo neurologico o una malattia autoimmune. La diplopia è, ad ogni modo, un sintomo da non prendere mai sottogamba. Diverso è il caso di una visione doppia che esordisce d’improvviso assieme a cefalea, giramenti di testa, debolezza: in quel caso naturalmente è bene recarsi al pronto soccorso per una visita d’urgenza.

3 – Pupille di diametro differente

La differenza nel diametro delle due pupille prende il nome di anisocoria. Essa può manifestarsi in modo improvviso, come conseguenza di un problema neurologico. Un problema neurologico, una patologia come una uveite, un glaucoma ad angolo aperto oppure un ictus possono manifestarsi con un’anisocoria. Non accantonate i sintomi oculari come stranezze passeggere, ma fatevi visitare quanto prima da uno specialista. Se le vostre pupille anisocoriche reagiscono male agli stimoli luminosi, le palpebre appaiono più basse del normale (ptosi) e in generale notate un cambiamento nei vostri occhi, recatevi subito da un medico.

4 – Bagliori, sfarfallii, lampi

Capita a tutti di avere la sensazione di vedere un bagliore, un corpo estraneo, un pelucco che vola davanti ai nostri occhi, e che tuttavia non c’è. Il fenomeno è comunemente detto delle “mosche volanti”, in gergo medico delle miodesopsie: si tratta di un sintomo legato all’addensarsi fisiologico delle fibre di collagene presenti all’interno del corpo vitreo, un addensamento che va via via intensificandosi con l’età. Non impuntarsi nell’osservare le mosche volanti e tenere il proprio corpo ben idratato possono essere degli ottimi nonché semplicissimi antidoti contro questo piccolo disturbo che capita davvero a tutti prima o poi nella vita insieme ad altri sintomi oculari. Diverso è il caso se le mosche volanti o dei bagliori o flash improvvisi si manifestano repentinamente ed massicciamente: in questo caso potrebbe essere in atto un distacco di corpo vitreo oppure di retina, ed è bene recarsi quanto prima dall’oculista, per appurare lo stato di salute di propri occhi e correre ai ripari nel più breve tempo possibile.

5 – Dolore agli occhi

Per concludere la top 5 dei sintomi oculari da non sottovalutare, citiamo il dolore agli occhi. Solitamente il dolore agli occhi è causato da un trauma. Quando questo non accade, potrebbe essere sintomo di una patologia. Non sottovalutare mai un dolore all’occhio, specie se intenso: una grave infiammazione del nervo ottico, chiamata neurite ottica, non solo porta a provare un dolore piuttosto intenso, ma può anche comportare una drastica riduzione della capacità visiva.

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Per ottenere il rinnovo della patente è necessario effettuare anche una visita oculistica, e soddisfare alcuni requisiti visivi. Le nuove normative europee in merito sono abbastanza rigorose: la visita sarà mirata dunque ad accertare le capacità visive, il campo visivo e la sensibilità al contrasto. 

Quando ci si accinge a rinnovare la patente, bisogna tenere conto del fatto che si dovrà affrontare anche la visita oculistica, e che quindi l’idoneità alla guida si baserà anche sull’esito del controllo agli occhi. Per non presentarsi impreparati a questo appuntamento, si consiglia di accertare le esigenze del proprio apparato visivo. In questo modo sarà più facile essere dichiarati idonei alla guida, e si eviterà di vedersi respingere la richiesta di rinnovo della patente.

I requisiti minimi di idoneità fisica per la guida di un veicolo a motore sono:

  • Patenti A e B: 2/10 della tabella per l’occhio peggiore e almeno 5/10 per l’occhio migliore (totale 7/10, anche con correzione)
  • Patenti C, D, E almeno 4/10 per l’occhio peggiore e di 8/10 per quello migliore(totale 12/10, anche con correzione)

E chi vede con un occhio solo?

Anche chi vede con un solo occhio può guidare. In tal caso, i requisiti sono:

  • acutezza visiva non inferiore agli 8/10 (anche con correzione)

Altri requisiti visivi per il rinnovo della patente

  • una buona visione crepuscolare (ovvero anche all’imbrunire o in condizioni di poca luce)
  • la sensibilità all’abbagliamento (ovvero agli stimoli luminosi)
  • una buona sensibilità al contrasto di colore (capacità di leggere avvisi e segnali su diversi sfondi di colore)
  • un buon campo visivo (che è indispensabile per affrontare manovre, inversioni, rotatorie e per tenere sotto controllo gli specchietti)

Quando devo rinnovare la patente?

La patente scade nel giorno del proprio compleanno, un espediente introdotto dal Ministero dei Trasporti per aiutare i possessori di patente di guida a ricordarsi di rinnovarla. Quanto alla cadenza:

  • patenti A e B: rinnovo ogni 10 anni fino ai 50 anni di età; ogni 5 anni tra i 50 ed i 70 anni; ogni 3 anni tra i 70 e gli 80 anni; ogni 2 anni dopo gli 80 anni.
  • patente C (camion): ogni 5 anni fino a 65 anni, dopodichè ogni 2
  • patente D (autobus): ogni 5 anni fino ai 65 anni, dopodichè ogni anno

Hai intenzione di sottoporti ad una visita oculistica prima di presentarti al rinnovo della patente?

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viaggiare è sicuro per gli occhi oppure no

Patologie oculari e viaggi | Quando la primavera ci fa tornare voglia di uscire, il pensiero corre subito a un viaggio. La voglia di programmare un momento di evasione si fa più che mai sentire. Complici i prezzi accattivanti dei biglietti, oggi più che mai si tende a viaggiare in aereo per raggiungere comodamente ed in poche ore le proprie mete preferite. Ma i nostri occhi sono “pronti” a volare? Quindi, esistono delle condizioni o delle  patologie dell’occhio che, ci piaccia o no, ci costringono a rimanere letteralmente coi piedi per terra? Scopriamo insieme la risposta a questo quesito. 

Come regolarsi dopo un intervento di chirurgia oculare?

Non è infrequente che i nostri pazienti ci pongano la fatidica domanda: posso viaggiare in aereo dopo un intervento di chirurgia oculare oppure se soffro di una patologia oculare? Partiamo dalla prima possibilità.

Informa sempre il medico che ti ha operato della tua intenzione di viaggiare

Chi si è sottoposto ad un intervento di chirurgia oculare dovrebbe informare il proprio medico della propria intenzione di viaggiare in aereo. Anche se l’aereo potrebbe non rappresentare un rischio per la salute degli occhi, a seguito di un intervento di chirurgia oculare potrebbe rendersi necessario rimanere nei paraggi del proprio luogo di residenza, così da trovarsi nelle vicinanze del proprio medico di fiducia in caso di qualunque tipi di problema o necessità. E non solo: se il decorso post-operatorio prevede che vengano eseguiti dei controlli, è bene non mancare all’appuntamento.

Ascolta sempre il consiglio dell’oculista

Ad ogni modo, dopo un intervento, aspetta a viaggiare in aereo fino a quando il medico ti darà via libera. Alcuni interventi di chirurgia refrattiva prevedono solamente l’uso del laser, mentre altri invece sono un pò più complessi, e possono prevedere l’iniezione nell’occhio di una piccola bollicina di gas, come avviene per esempio durante il trapianto di cornea. Se viaggi in aereo, questa piccola bollicina potrebbe spostarsi o espandersi, come conseguenza del cambio di pressione: ecco perché è importante attenersi alle indicazioni del medico circa i comportamenti da seguire dopo un intervento oculare.

E dopo l’intervento di cataratta, posso volare?

L’intervento per la rimozione della cataratta non rappresenta un ostacolo ai viaggi in aereo. E’ possibile viaggiare anche subito dopo l’intervento, a patto che si siano completati tutti i controlli post operatori.

E nel caso di una patologia oculare?

Se invece ti è stata diagnosticata una patologia oculare, consulta sempre il tuo medico oculista di fiducia circa le attività che faresti bene a limitare o a evitare. Assicurati che le raccomandazioni del medico ti siano chiare, e non esitare a fare domande – anche quelle che potrebbero sembrarti più sciocche – in caso di dubbi.

Se vado soggetto a miodesopsie, posso volare?

Certo. L’aereo non peggiora le cosiddette “mosche volanti”. Puoi imbarcarti tranquillamente e fare buon viaggio.

Ho appena terminato una visita oculistica durante la quale mi hanno dilatato le pupille. Posso volare senza timore?

Assolutamente sì. L’unica accortezza sarà quella di portare con te un buon paio di occhiali da sole, perchè potresti essere molto sensibile alla luce.

 

Fonte: AAO

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Operazione cataratta - Intervento cataratta

Soffri di una patologia sistemica che ha effetti anche sulla tua vista, come il diabete? Oppure hai una retinopatia causata da una maculopatia? O ancora, il tuo problema è il glaucoma? Un semplice controllo una tantum può non bastare. Ecco perchè Neovision ha pensato a In Salute, una visita accurata del tuo apparato visivo, pensata per valutarne lo stato di salute e per definire un programma di cura e di monitoraggio dell’eventuale patologia. Vediamo meglio di che si tratta.

Soffri o sospetti di soffrire di una patologia oculare?

Vi sono alcune patologie oculari che è bene non trascurare e che, anzi, è importante diagnosticare con attenzione, tenere monitorate nel tempo e curare opportunamente. Tra queste patologie, troviamo:

  • tutte le retinopatie, a prescindere dalla loro origine, che può risiedere in una malattia sistemica (come il diabete), oppure in una malattia della retina (come la degenerazione maculare, il pucker maculare o il foro maculare)
  • il glaucoma
  • il cheratocono

In Salute, la visita pensata per chi soffre di una patologia oculare importante

Le malattie sopra citate possono subire, nel tempo, un’evoluzione. Ecco perchè una visita molto approfondita è fondamentale per stabilirne l’avanzamento, oltre ad un vero e proprio programma che consenta di tenerle controllate e di mettere a punto la terapia più idonea al loro trattamento.

La visita che abbiamo messo a punto per questo scopo prende il nome di In Salute, ed include una serie di esami approfonditi della vista e dello stato di salute generale dell’apparato visivo. Gli esami sono numerosi ed approfonditi, ed includono quelli già presenti nella nostra visita oculistica PRIMA, cioè:

  • opd scan
  • autorefrattometria
  • autocheratometria
  • topografia corneale
  • pupillometria
  • cristallino in retroilluminazione
  • potere accomodativo
  • tonometria
  • pachimetria centrale
  • refrazione
  • visione binoculare
  • test lacrimali
  • biomicroscopia
  • retinografia
  • esame del fondo oculare

ai quali andremo ad aggiungerne altri esami della vista più approfonditi, quali:

  • biometria ottica: è la misurazione del bulbo oculare
  • endoteliometria: è la conta delle cellule dell’endotelio, una parte importante della cornea
  • oct del segmento posteriore: è un’approfondita analisi della retina e del suo flusso sanguigno
  • gonioscopia scheimpflug: è l’esame dell’angolo irido – corneale
  • tonometria di goldmann: è l’esame della pressione dell’occhio
  • esame del campo visivo: è l’esame del campo di visione

Da non dimenticare prima della tua visita In Salute

Se hai prenotato la tua visita In Salute, non dimenticare di portare con te tutta la documentazione relativa alle visite oculistiche effettuate in precedenza, oltre alla lista di eventuali farmaci che assumi. Inoltre, se ti è possibile, fatti accompagnare da qualcuno: durante la visita ti verranno messe alcune gocce di collirio per dilatare la pupilla.

Se invece non hai ancora prenotato la tua visita In Salute

Se non hai ancora prenotato la tua visita In Salute e pensi di soffrire di una patologia oculare, allora chiamaci subito allo 02 3031 7600 dal lunedi al venerdi.

 

 

 

 

make up Non vi è donna al mondo che resista allo sfizio di sottolineare i tratti del proprio viso con un tocco di make up. C’è chi non esce di casa se non è truccata, chi invece preferisce dedicarsi al make up solo nelle occasioni speciali. Ad ogni modo, truccare il viso ed in particolare gli occhi richiede alcune accortezze. Vediamo di seguito quali sono i consigli in merito al make per gli occhi. 

Occhio ai prodotti che acquistate: parola d’ordine, INCI

I prodotti per truccare gli occhi, come tutti i cosmetici, hanno un INCI, ovvero un elenco degli “ingredienti”. Imparate a leggere l’inci dei prodotti, così da capire come sono stati formulati. Diventare abili nel leggere e nel comprendere un inci consente di scegliere con consapevolezza i prodotti che si andranno ad applicare sul proprio viso, con conseguenze apprezzabili in termini di salute e di cura della propria pelle e dei propri occhi.
  • Generalmente i nomi in latino sono nomi botanici, mentre quelli in inglese si riferiscono a prodotti di origine chimica.
  • Spesso i prodotti cosmetici, inclusi quelli per il make up degli occhi, contengono derivati del petrolio (i cosiddetti petrolati), parabeni, siliconi, cere sintetiche e coloranti sintetici. Questi “ingredienti” andrebbero evitati, preferendo invece coloranti naturali, pigmenti minerali, cera d’api, oli, burri e resine naturali. In commercio esistono molte linee di make up con un inci “pulito”: le trovate in farmacia, in profumeria e, talvolta, anche nei supermercati.
  • I prodotti make up con una buona qualità ed una bassa presenza di ingredienti chimici non sono sempre i più cari.
  • Esistono, infine, dei brand che propongono linee di make up completamente biologiche ed organiche, ottime per chi ha a cuore non solo la salute dei propri occhi e della propria pelle, ma anche quella dell’ambiente. Una semplice ricerca online vi aiuterà a fare chiarezza su questo argomento, aiutandovi ad individuare la marca ed il prodotto che fa per voi.

Controllate sempre la scadenza

Così come i generi alimentari hanno una data di scadenza, anche i cosmetici riportano, sulla confezione, una data entro la quale è bene consumarli. Se non li avete terminati entro quella data, conviene comunque sostituirli con altri più nuovi. Molti cosmetici scadono dopo 12 mesi dall’apertura, ma superati i 6 mesi conviene comunque prestare attenzione alle loro condizioni, in particolar modo se li avete conservati in un ambiente particolarmente caldo e umido, che facilita la spiacevole e pericolosa proliferazione di batteri.

Applicare correttamente i prodotti

Anche se non siete delle make up artist nate, vi sono comunque due o tre consigli di base che, se rispettati, possono regalarvi uno sguardo intenso. Fate attenzione a ripulire lo scovolino del mascara da eventuali grumi di prodotto prima di applicarlo, onde evitare che questi possano entrare nell’occhio. Lo stesso dicasi per l‘eye liner, che, ricordiamo, va applicato solo nella parte esterna della palpebra. Volendo colorare e valorizzare il bordo palpebrale interno, è bene usare un kajal di origine naturale. Attenzione agli ombretti in polvere: una volta raccolto il prodotto con l’apposito applicatore, si consiglia di tamponarlo leggermente sulla mano, onde far cadere eventuali accumuli od eccessi di prodotto che altrimenti finirebbero col “piovere” nell’occhio. Applicare correttamente i prodotti consente non solo di ottenere un effetto desiderato ottimale, ma anche di evitare l’insorgere di irritazioni ed arrossamenti spiacevoli, che produrrebbero l’effetto finale di costringervi a struccarvi quanto prima.

E per chi indossa lenti a contatto

Non vi è alcuna controindicazione all’applicazione di make up in caso di lenti a contatto. Non dimenticate di indossare le lenti prima di applicare il trucco (e con mani sempre ben pulite); al momento di struccarvi, invece, togliete prima il trucco e poi le lenti. Leggi anche: 4 consigli per avere occhi belli e sani a lungo

Da quanto tempo non fai una visita oculistica?

Se hai necessità di prenotare una visita o hai bisogno di informazioni, siamo a tua disposizione. Chiamaci dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 30317600, oppure compila il modulo sottostante e premi INVIA: ti contatteremo al più presto!
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