cambiamenti climatici e salute oculare

Cambiamenti climatici e salute oculare possoo essere correlati? Forse si. Il fenomeno del “global warming” del quale sempre più si sente parlare in questi ultimi anni colpisce indubbiamente molti aspetti della nostra vita quotidiana. Ne sono un esempio il ricorrente modo di dire secondo il quale “non esistono più le mezze stagioni” ed i fenomeni atmosferici sempre più violenti ed estremi. Manifestazioni che si ripercuotono negativamente sull’andamento dell’agricoltura, nonchè sull’economia globale. Inoltre, il global warming impatta negativamente anche sulla nostra salute. Le ripercussioni si registrano anche sulla salute dei nostri occhi. Ecco spiegato il perché. 

Global warming e salute, la connessione esiste. Parola di scienza

Un autorevole studio durato oltre un ventennio, pubblicato sul New England Journal of Medicine ha portato alla luce qualcosa di interessante. L’esistenza di un legame tra il surriscaldamento globale  e lo stato di salute della popolazione mondiale. Gli autori dello studio hanno segnalato un aumento della morbilità e dell’aggressività di molte patologie già esistenti . Complici altri fenomeni, come per esempio l’antibiotico resistenza e l’inquinamento ambientale), ed anche l’insorgenza di nuove patologie sino a pochi decenni fa inesistenti. Non solo: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che le ondate di calore ed il surriscaldamento globale saranno causa, tra il 2030 ed il 2050, di oltre 250 mila decessi l’anno. Un numero davvero impressionante, che non può non dar da pensare, stimolando una rinnovata sensibilità verso i temi ambientali ed una maggiore attenzione verso  la nostra salute.

Fonti: Nejm.com e WHO.int

Cambiamenti climatici e salute oculare: tra le conseguenze, anche la Sindrome dell’Occhio Secco

I cambiamenti climatici e la salute oculare, quindi, potrebbero effettivamente avere delle correlazioni. ll cambiamento del sistema metereologico in atto, infatti, ha gravi conseguenze anche sulla salute del nostro apparato oculare. Tra le patologie che si sta manifestando in modo sempre più massiccio  è proprio la Sindrome dell’Occhio Secco, nota anche con il nome di Dry Eye Syndrome.

Sindrome dell’Occhio Secco: cos’è?

Spesso confusa con un insieme di sintomi fastidiosi e tuttavia transitori, la sindrome è invece una patologia oculare vera e propria. Fino a qualche anno fa ad appannaggio quasi esclusivo delle donne in età matura, affette da sbalzi ormonali. Oggi, la Sindrome dell’Occhio Secco colpisce indistintamente uomini e donne, adulti e bambini. Questo perché l’umidità va diminuendo e le temperature si innalzano, modificando la qualità dell’aria ed innescando i sintomi caratterizzanti della patologia.

Sindrome dell’Occhio Secco: parola d’ordine sensibilizzare

La sindrome dell’Occhio Secco è caratterizzata dalla manifestazione ricorrente di una serie di sintomi molto fastidiosi. Secchezza oculare, bruciore, sensazione di corpo estraneo (sabbiolina), forte arrossamento, fotofobia. L’aumento statistico della patologia causato dai fenomeni sopra citati ed il fatto che essa sia ancora troppo sottovalutata dai sistemi sanitari nazionali di tutto il mondo, ha spinto CIOS – Centro Italiano Occhio Secco e la Clinica Universitaria dell’Università dell’Insubria di Varese a farsi promotori di una Campagna di Prevenzione e Diagnosi dell’Occhio Secco. Un’iniziativa virtuosa con un duplice scopo.  Sensibilizzare la popolazione al tema della salute oculare ma anche, più in generale, verso quello della prevenzione. Anche Neovision ha preso parte alla campagna mettendo a disposizione le sue 3 cliniche per gli screening in calendario.

Leggi anche: al via la quarta Campagna di Prevenzione e Diagnosi dell’Occhio Secco 

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Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 - Neovision Cliniche Oculistiche

Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 – Prende oggi il via per il quarto anno consecutivo il Mese della Prevenzione e Diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco, un’iniziativa organizzata e promossa dal Centro Italiano Occhio Secco e dalla Clinica Oculistica dell’Università dall’Insubria di Varese. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Salute, del Comune di Milano e della SOI – Società Oftalmica Italiana. L’appuntamento è dall’8 maggio al 14 giugno in 15 centri d’eccellenza dislocati su tutto il territorio italiano. A te i dettagli. 

Cos’è la Sindrome dell’Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco non è solamente un disturbo oculare passeggero, ma una vera e propria patologia che coinvolge tutto l’apparato visivo e che implica una serie di sintomi ben definiti, tutti riconducibili ad una disfunzione del sistema di lubrificazione lacrimale dell’apparato oculare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la Sindrome dell’Occhio Secco “uno dei disturbi tra i più ignorati e sottovalutati della società moderna”. Le cause sono molteplici. La sua incidenza ha subito, negli ultimi anni, un picco imputabile ai cambiamenti climatici in atto a livello globale. Ondate di calore, lunghi periodi di siccità, aumento dei livelli di particolato nell’aria, sono i responsabili della crescente diffusione della patologia.

Campagna Nazionale Occhio Secco 2019: a chi è rivolto lo screening e come prenotare

L’obiettivo generale della Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 è quello di sensibilizzare  la popolazione al tema dell’Occhio Secco. Lo screening è rivolto a tutti. Puoi prenotare il tuo appuntamento a partire dall’8 maggio presso il sito del Centro Italiano Occhio Secco, selezionando la città a te più vicina. 

Campagna Nazionale Prevenzione Occhio Secco 2'019 - Neovision Cliniche Oculistiche

Dove posso sottopormi allo screening?

Le città che quest’anno aderiscono alla Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 sono: Milano, Varese, Arezzo, Bari, Catania, Lecce, Napoli, Padova, Pisa, Sassari e Torino. Ti ricordiamo che anche Neovision Cliniche Oculistiche aderisce al Mese della Prevenzione e della Cura della Sindrome dell’Occhio Secco: se hai piacere di sottoporti allo screening presso una delle nostre 3 cliniche, non esitare a selezionarla in fase di prenotazione.

Ti aspettiamo!

Ti è mai capitato di dimenticarti di togliere le lenti a contatto prima di andare a dormire? Probabilmente qualche volta ti sarà successo: se si tratta di un breve sonnellino, poco male, ma cosa succede invece se ci si dimentica di togliere le lenti a contatto prima del riposo notturno? Ecco 3 motivi per cui sarebbe preferibile evitare di andare a letto indossando le lenti a contatto. 

1 – Durante il sonno la lacrimazione è minore

Poiché durante la notte il riflesso di ammiccamento è assente, l’occhio è meno lubrificato e dunque è più facile andare incontro ad una sensazione di secchezza, seppur transitoria. Se vai a coricarti senza togliere le lenti a contatto, insomma, non è escluso che tu possa risvegliarti al mattino con gli occhi arrossati e con una sgradevole sensazione di rossore.

2 – Durante il sonno l’ossigenazione della cornea è minore

L’aria – ed in particolare l’ossigeno in essa contenuto – svolge un ruolo fondamentale nel preservare la buona salute della cornea. Se è vero che una buona parte dell’ossigenazione della cornea proviene dai vasi sanguigni disposti attorno ad essa, è anche vero che coprire la cornea con le lenti a contatto (anche le migliori al mondo) per così tante ore e privarla del contatto con l’aria esterna, non fa bene, soprattutto qualora dovesse diventare un’abitudine.

3 – Si possono favorire proliferazioni batteriche

Durante il sonno, polvere ed impurità che si sono depositati sulle lenti durante il giorno possono generare spiacevoli irritazioni o peggio ancora infezioni. La ridotta lacrimazione e l’assenza del riflesso di ammiccamento fanno sì che queste impurità non vengano in alcun modo lavate via e che ristagnino nottetempo nell’occhio. Insomma, impurità, microorganismi ed allergeni potrebbero proliferare proprio sotto le lenti a contatto, regalandoti, al risveglio, una spiacevole congiuntivite.

Il consiglio: non rinunciare mai alla tua routine di igiene dell’occhio

Il consiglio generale è quello di tenere le lenti a contatto solo per il tempo strettamente necessario. Una volta rientrati a casa, se possibile anche qualche ora prima di andare a dormire, è preferibile toglierle, così da ripristinare il naturale pH oculare e favorire un’adeguata lubrificazione. Una piccola abitudine che ti ruberà solo pochi istanti ma che ti consentirà di evitare spiacevoli disturbi. 

 

 

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Terza campagna nazionale prevenzione occhio secco

Si svolgerà dal 2 al 31 maggio 2018 in 11 città italiane la terza edizione della Campagna Nazionale per la Prevenzione e Diagnosi dell’Occhio Secco. Quest’anno, il focus è sul mondo femminile, perché l’occhio secco è una sindrome che colpisce in particolar modo le donne, soprattutto in età matura. Un appuntamento con la salute da non perdere: l’obiettivo, informare la popolazione femminile circa i sintomi e le terapie possibili per la cura della sindrome dell’occhio secco ed offrire un test gratuito per la sua diagnosi. Prenota oggi stesso!

Terza Campagna Nazionale per la Prevenzione e Diagnosi dell’Occhio Secco

Parte oggi la terza edizione della Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi dell’Occhio Secco (2-31 maggio 2018), con il il patrocinio del Ministero della Salute, di Regione Lombardia e della SOI Società Oftalmologica Italiana. La Campagna è promossa dal Centro Italiano Occhio Secco e dall’Università dell’Insubria di Varese. Sostengono l’iniziativa Allergan, Boiron, CSO, Eye-Light, Medivis, Novartis e Santen. Come già detto, quest’anno la Campagna sarà interamente dedicata al mondo femminile. Saranno 14 i centri specialistici dislocati in diverse città italiane ad offrire screening gratuiti per la diagnosi e prevenzione di questa sindrome, che colpisce soprattutto le donne over 45.

Che cos’è la sindrome dell’occhio secco?

La sindrome dell’occhio secco è un’alterazione del naturale film lacrimale dell’occhio, un’importante “pellicola” che serve ad esercitare un’azione protettiva e di lubrificazione dell’occhio. Quando questa lubrificazione viene meno, l’occhio si arrossa, si ha una sensazione di bruciore o di corpo estraneo, sensazione di annebbiamento ed anche fotofobia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la sindrome dell’occhio secco come uno “tra i più ignorati e sottovalutati disturbi della società moderna”. La sindrome ha una maggiore incidenza nelle donne dai 45 anni in su: è la delicata fase della menopausa, infatti, a portare con sé una serie cambiamenti dell’organismo, che possono avere un impatto anche sull’apparato visivo, con la comparsa di disturbi come la sindrome dell’occhio secco.

A chi è consigliato lo screening per la sindrome dell’occhio secco?

Poiché, come detto, il focus di quest’anno è sull’universo femminile, e poiché la sindrome dell’occhio secco esordisce generalmente intorno ai 45 anni e progredisce poi con l’avanzare della menopausa, il test è consigliato a tutta la popolazione femminile in questa fascia d’età. Un’ottima opportunità per testare gratuitamente lo stato di salute dei tuoi occhi: se non hai mai avuto una diagnosi di sindrome dell’occhio secco, prenota oggi stesso il tuo screening gratuito cliccando sul link ufficiale centroitalianoocchiosecco.it

Terza campagna nazionale prevenzione occhio secco

Dove posso sottopormi allo screening?

Le città nelle quali potrai trovare un centro aderente alla Terza Campagna Nazionale per la Prevenzione e Diagnosi dell’Occhio Secco sono: Milano, Varese, Arezzo, Catania, Cuneo, Lecce, Napoli, Padova, Rapallo, Roma e Torino. Clicca subito sul link ufficiale dell’iniziativa, trova la città a te più vicina e prenota subito. Anche Neovision Cliniche Oculistiche aderisce alla terza Campagna per la Prevenzione e Diagnosi dell’Occhio Secco, pertanto se hai piacere di sottoporti allo screening presso una delle nostre tre sedi, non esitare a selezionare la tua preferenza al momento della prenotazione. Ti aspettiamo!

cigarette

FUMO E OCCHI | Il fumo di sigaretta, non è una novità, rappresenta una cattiva abitudine che può nuocere in modo anche irreversibile al nostro organismo, pregiudicando la nostra salute e mandandoci incontro a spiacevoli patologie che avremmo potuto forse evitare se avessimo rinunciato a questo vizio così diffuso. Anche il nostro apparato visivo può pagare le conseguenze di questa pessima abitudine alla quale molti non sanno proprio rinunciare.

Fumo di sigaretta, danni ai polmoni e non solo

Chi ha il vizio del fumo tende a valutare e soppesare quasi esclusivamente i danni che la sigaretta arreca all’apparato respiratorio ed in particolare ai polmoni. Non è infrequente, infatti, imbattersi in immagini di polmoni “anneriti” dal catrame della sigaretta, a fronte di polmoni sani, rosei e ben ossigenati. Eppure, il tabagismo porta tutta una lunga serie di danni non solamente ai polmoni, ma anche alla pelle, ai denti, alla bocca. In generale, fumare fa “invecchiare prima”, riduce l’ossigenazione cellulare e predispone all’insorgenza dei tumori.

Fumo di sigaretta, un nemico anche per i tuoi occhi

E’ risaputo quanto l’apparato visivo sia prezioso e delicato, e quanto sia importante proteggere i nostri occhi dagli effetti negativi, per esempio, dei raggi UV. Chi di noi non si preoccupa di proteggere gli occhi, soprattutto durante la stagione estiva, con un buon paio di occhiali da sole? Eppure spesso ci dimentichiamo che anche la sigaretta è gravemente dannosa per il nostro apparato visivo. Il fumo danneggia gli occhi e predispone ad una lunga serie di disagi e patologie altrimenti evitabili.

Vediamo nel dettaglio le conseguenze negative del fumo di sigaretta sull’apparato visivo:

  • in primis, le donne in gravidanza non dovrebbero nè fumare, nè avere a che fare con il cosiddetto “fumo passivo”. Fumare in gravidanza potrebbe arrecare danni anche all’apparato visivo del nascituro. Le donne in gravidanza, inoltre dovrebbero evitare di fumare anche perchè potrebbero andare incontro a spiacevoli complicanze durante il travaglio ed il parto.
  • sindrome dell’occhio secco: questa sindrome è forse uno degli effetti più evidenti che il fumo di sigaretta possa produrre. Gli occhi di un fumatore bruciano e si arrossano molto di più di quelli di un non fumatore. Il fumo negli occhi (perdonateci il gioco di parole) danneggia i vasi sanguigni, irrita il bulbo oculare e lo indebolisce. Va da sè che gli occhi di un fumatore sono più vulnerabili ad infezioni e ad altre patologie che possono subentrare successivamente.
  • uveite: proseguendo nella carrellata dei problemi connessi con il fumo di sigaretta, non possiamo non citare l’uveite. Si tratta di una infiammazione dell’uvea, ovvero quella parte dell’occhio situato tra la retina e la sclera. I sintomi, anche in questo caso, sono decisamente fastidiosi: irritazione, arrossamento, bruciore, fotofobia, gonfiore palpebrale e lacrimazione.
  • cataratta: si sa che la cataratta generalmente è un fenomeno tipico degli over 65 (se non consideriamo la variante congenita, naturalmente). Eppure, alcuni studi hanno dimostrato che gli over 65 fumatori hanno il doppio delle possibilità di sviluppare la cataratta rispetto ai loro coetanei che non hanno il vizio del tabagismo.
  • retinopatia diabetica: anche qui, il rapporto è di uno a due. I fumatori hanno ben il doppio delle possibilità di sviluppare un diabete di tipo 1 e 2 e dunque di conseguenza una retinopatia diabetica rispetto ai non fumatori.
  • degenerazione maculare senile: alcuni studi hanno dimostrato che i fumatori hanno da 3 a 5 possibilità in più di sviluppare una degenerazione maculare senile rispetto ai non fumatori. Come nel caso della cataratta, è vero che si tratta di una patologia tipica dell’età avanzata, ma smettere di fumare abbassa il rischio di andare incontro ad essa.

I buoni motivi per smettere di fumare sono innumerevoli, ed abbiamo voluto focalizzarci sui danni che il fumo di sigaretta arreca all’apparato visivo, che già da soli non sono affatto pochi.

Occhio secco e bambini: aria aperta meglio dello smartphone

Occhio secco e bambini? Giocare all’aria aperta con gli amici è molto meglio che stare chiusi in casa davanti alla TV o allo smartphone. Ovvio, direte voi. Ma oltre che all’umore e alla salute fisica generale dei nostri bambini, trascorrere più tempo fuori casa anziché incantati davanti ad un display fa bene ai loro occhi. Una ricerca del College of Medicine del Chung Ang Univesity Hospital di Seul conferma che l’utilizzo assiduo di smartphone o tablet può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco nei bambini.

Cos’è l’occhio secco

La secchezza oculare, a causa di una scarsa produzione di liquido lacrimale o ad una sua eccessiva evaporazione, comporta arrossamento, prurito, bruciore o sensazione di corpo estraneo nell’occhio. Può avere diverse origini, fra cui quelle acquisite: l’utilizzo esagerato delle lenti a contatto, la permanenza in ambienti poco umidi o, come nel caso dello studio di cui parliamo, una permanenza prolungata di fronte ai display di smartphone, tablet o altri device.

La ricerca

La ricerca coreana ha dimostrato che i bambini che passano molto tempo in casa davanti al cellulare tendono a sviluppare la sindrome dell’occhio secco in percentuale molto maggiore rispetto a quelli che ne sono meno dipendenti e passano più tempo all’aria aperta. Addirittura, i bambini che usano poco lo smartphone e prediligono ad esso altre attività ricreative non hanno presentato alcun segno di secchezza oculare.

Quando osserviamo a lungo il display di smartphone, tablet, computer o TV, sbattiamo le palpebre molto meno frequentemente del normale, impedendo ai nostri occhi di lubrificarsi correttamente e aprendo così la strada alla sindrome dell’occhio secco.

Contro l’occhio secco: un po’ di sana attività all’aperto

La salute e la serenità dei nostri bambini vengono prima di qualsiasi cosa. Facciamoli pure giocare col tablet o guardare un cartone animato in TV, ma cerchiamo di limitare questa attività ai 30 minuti al giorno e preferiamo per loro, anche in inverno, una più appropriata e divertente attività all’aperto. Ne gioveranno, moltissimo, anche i loro occhi.