Ad un occhio meno esperto, calazio e orzaiolo possono apparire molto simili, se non uguali. In entrambi i casi si tratta di un rigonfiamento della palpebra, una sorta di pallina fastidiosa e decisamente antiestetica. Tuttavia, nonostante la loro somiglianza, si tratta di due disturbi oculari diversi, caratterizzati da cause e da sintomi ben distinti.
Il calazio: cause e sintomi
Chiamato anche lipogranuloma, il calazio è una cisti che si forma quando la ghiandola di Meibomio si infiamma e si ostruisce. La ghiandola di Meibomio ha lo scopo di secernere le sostanze lipidiche che sono contenute nel film lacrimale. Quando il dotto esecretore della ghiandola di Meibomio si ostruisce, le sostanze lipidiche non fuoriescono correttamente e si viene a formare una ciste, chiamata appunto calazio oppure lipogranuloma. L’origine, dunque, non è infettiva, ma il calazio può essere ugualmente piuttosto fastidioso, anche se non doloroso. I sintomi sono sensazione di fastidio e di corpo estraneo, prurito, arrossamento della zona interessata e fotofobia. Il calazio talvolta si risolve da solo spontaneamente, altre volte il vostro oculista vi consiglierà di fare degli impacchi caldo umidi al mattino ed alla sera e di curare maggiormente la vostra igiene oculare, per esempio con l’uso di apposite salviettine oculari, che potete comodamente acquistare in farmacia o presso i supermercati più forniti della vostra zona. Non sempre però il calazio si risolve spontaneamente, e si può rendere necessario sottoporsi ad un piccolo intervento per eliminarlo: una procedura, tuttavia, poco invasivo e di breve durata. Altre volte ancora, invece, il calazio potrebbe innescare una blefarite, ovvero un’infiammazione di tutto il bordo ciliare, ed il quel caso potrebbe rendersi necessaria l’assunzione di un antibiotico. In qualunque caso, la scelta migliore è sempre consultare l’oculista.
L’orzaiolo: cause e sintomi
Anche l’orzaiolo si presenta come una pallina fastidiosa situata sul bordo palpebrale ed anch’esso è causato dall’ostruzione di una ghiandola sebacea: può trattarsi della ghiandola di Meibomio, ma anche delle ghiandole di Moll o di Zeis. Stavolta, però, la causa non è puramente meccanica, ma è infettiva. Generalmente la causa è precisamente un’infezione da stafilococco, che può presentarsi a più riprese nel medesimo paziente. I sintomi sono dolore, alterazione della temperatura corporea, fastidio, bruciore, fotofobia. La terapia, anche in questo caso, prevede una buona igiene oculare ma anche la somministrazione di farmaci antibiotici.
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